COMINCIA A SCRICCHIOLARE IL MITO DELL'IMPUNITA'

16 marzo 2009

Come spesso ripetiamo, è troppo presto per esprimere soddisfazione o aperto ottimismo, ma forse qualche cosa si sta muovendo dell'intricato panorama istituzionale del Guatemala.
Anche se i nostri volontari sul posto, a proposito del Governo del Presidente Colòm, raccolgono, da destra e da sinistra, soprattutto critiche ed accuse di incoerenza, di parolaismo e di gestione eccessivamente centralizzata del potere, in questa prima metà di marzo sono successi fatti non trascurabili, che testimoniano di come potrebbe essere iniziata la crisi del, fin qui collaudatissimo, sistema delle impunità, che ha consentito a molti fra i responsabili di massacri, repressioni, e comunque atti assolutamente illegali, occorsi durante e dopo il conflitto armato.
Efrain Rios Montt, l'ex dittatore dell'inizio degli anni ottanta, che si porta sulla coscienza una buona parte delle stragi e delle persecuzioni, è sotto inchiesta, accusato di aver fato sparire le documentazioni relative ai cosiddetti Piani Sofia, Victoria 82, Firmeza 83 e operazione Ixil. E non è detto che ancora una volta questo signore riesca a farla franca.
Negli ultimi giorni un altro fatto molto interessante ha confermato che i responsabili delle peggiori nefandezze del periodo della guerra civile non possono più dormire sonni completamente tranquilli: due ex poliziotti della Polizia Nazionale (poi disciolta, ma sostanzialmente riciclata nella Polizia Nacional Civil), ora in pensione, sono stati arrestati, con l'accusa di essere gli esecutori del sequestro e della sparizione del dirigente sindacale e universitario Fernando Garcìa, avvenuto nel 1984. Garcìa era il marito di Nineth Montenegro, attuale deputata di sinistra nel Parlamento guatemalteco, e i suoi rapitori (e probabilmente assassini) erano stati addirittura decorati con onoreficenze varie.
Intanto, il Presidente Colòm richiede la proproga della CICIG (la commissione d'inchiesta internazionale, sostenuta dalle Nazioni Unite, sull'impunità in Guatemala) e ne crea una nuova, finalizzata all'esame degli archivi militari di tutto il periodo 1954-1996. Mentre Sergio Morales, procuratore per i Diritti Umani, ha in questi giorni depositato la documentazione relativa a centinaia di sparizioni di leader studenteschi nel quinquennio 1978-1982 (durante il governo di Romeo Lucas Garcìa). Essere universitario in quegli anni, per l'esercito e la polizia, era equivalente ad essere un guerrigliero o comunque un oppositore, e furono innumerevoli gli studenti che pagarono con la vita il semplice fatto di frequentare come EPS (tirocinanti) gli ambulatori o i centri di salute dei pueblos dell'altipiano.
E in questo periodo, nel Parque Central di Città del Guatemala, campeggiano striscioni, fatti installare dal Governo, che ricordano tutte le stragi perpetrate dall'esercito e dalle formazioni paramilitari.
Nel frattempo, la nuova Comandante in capo delle forze di Polizia, la quarantenne Marlene Blanco, si circonda di guardie del corpo straniere, perchè neppure i suoi collaboratori più stretti paionoo essere affidabili, una volta che si cerchi di mettere le mani nella corruzione e nelle impunità.
Contemporaneamente, le denunce di repressioni e di violenze perpetrate contro gli attivisti per i diritti umani, si sommano alla protesta contro le minacce che quotidianamente subiscono i leader indigeni impegnati sul fronte delle lotte ambientali, soprattutto nel Quiché e in Huehuetenango, dove continua l'opposizione di ampi settori sociali contro uno sfruttamento minerario che sconvolge gli equilibri ecologici ed economici.
Anche la Conferenza Episcopale Guatemalteca, nella persona di Monsignor Alvaro Ramazzini, continua a denunciare i disastri ambientali prodotti dall'esplorazione mineraria, e propone una moratoria di due anni.
Certo, dal punto di vista sociale non si intravede molto che faccia pensare a una svolta (bassi e bassissimi salari, servizi sanitari che permangono fatiscenti, ecc.), però è anche vero che questo governo è in carica da appena più di un anno e la direzione che sembra essere stata imboccata nel settore istituzionale potrebbe cominciare a contaminare nel prossimo futuro anche la vita sociale.

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