Come già abbiamo detto, gli iniziali entusiasmi per i primi giorni di vita del nuovo governo e del nuovo presidente, devono poi confrontarsi con la realtà dei fatti.
Alvaro Colòm, forse per ingraziarsi l'ala dura dell'elettorato e del parlamento, quella che aveva condotto la campagna nel nome della "mano dura" contro la criminalità, ha dichiarato una sospensiva del provvedimento di moratoria della pena di morte.
E' dal duemila che in Guatemala non si eseguono più condanne capitali. E inoltre il Paese centroamericano, solo pochi mesi fa, aveva votato alle Nazioni Unite la proposta italiana per la moratoria internazionale.
Adesso, Colòm ritorna sui suoi passi, e ventuno detenuti stanno in attesa nel braccio della morte.
Speriamo che vi sia un ripensamento, e definitivo.