ENNESIMO DISASTRO STRADALE IN GUATEMALA

19 ottobre 2006

19 ottobre 2006- La stampa guatemalteca di oggi riporta la notizia di un gravissimo incidente stradale, occorso a Tajamulco, nel Dipartimento di San Marcos: una "camioneta" (sono così chiamate le corriere di linea extraurbana, utilizzate prevalentemente dai lavoratori e dagli studenti pendolari e dagli indigeni che si recano ai mercati) si è rovesciata in un profondo burrone. Il bilancio è drammatico: otto morti e oltre cinquanta feriti.
Il Dipartimento di San Marcos è uno dei più poveri del Paese e ovviamente uno dei più perseguitati dalle disgrazie.
Chi segue le nostre rubriche ricorderà, ad esempio, che durante l'alluvione dello scorso anno, proprio questo distretto fu uno di quelli che pagò un altissimo costo invite umane e danni alle abitazioni e alle strade.
Proprio le condizioni pessime della strada sono state alla base del tragico incidente.
Le condizioni delle strade carrozzabili, in tutto il Guatemala, e nel Distretto di San Marcos - probabilmente - ancor più che in altri, sono terribili. I nostri volontari hanno esperienza diretta di che cosa voglia dire viaggiare in auto o in "camioneta" per recarsi dalla capitale a Yepocapa, dove si trova il nostro "Rekko 7": strade "nazionali" simili a mulattiere, con buche spaventose e frane disseminate ad ogni curva. Le piogge, che in questa stagione battono il Paese, anche quando non arrivano a produrre le catastrofiche conseguenze dello scorso anno, dissestano ulteriormente i percorsi.
I lenti e rari interventi di manutenzione e riassestamento vengono rapidamente inficiati dalle piogge successive.
Nell'ultimo anno si è avuto un gran numero di incidenti stradali catastrofici, che spesso hanno coinvolto mezzi pubblici, e quasi sempre sono stati determinati dalle pessime condizioni del fondo stradale.
Il traffico automobilistico, la cui densità, in rapporto alle condizioni delle strade, è assai intenso, anche qui è uno dei principali motivi di morti, di danni alle persone, di aggravio della spesa pubblica per le conseguenze che deve sopportare il precarissimo sistema sanitario guatemalteco.
Un programma serio di riassetto del territorio, di messa in sicurezza delle "carreteras" e di riforma del trasporto pubblico, sarebbe sicuramente una delle priorità cui mettere mano. Ma i "cordoni della borsa" sempre più stretti, nonostante le rassicurazioni di Berger sull'incremento della spesa sociale, non lasciano ben sperare.
E come sempre, sono i più poveri a dover sopportare il peso maggiore di questi disastri

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