Sospese le garanzie costituzionali in cinque comuni

09 settembre 2006

settembre 2006- Alcuni giorni fa la Presidenza della Repubblica del Guatemala ha promulgato un decreto con il quale in alcuni comuni del dipartimento di San Marcos si inasprisce la lotta al narcotraffico e si prendoo misure speciali di controllo del territorio.
Il sospetto è che i narcotrafficanti e tutte le persone in qualche modo legate al giro della droga posseggano armi di grosso calibro. Si limitano i diritti di riunione e di manifestazione pubblica e aturalmente si proibisce il porto d'armi. Inoltre si limita notevolmente il diritto degli organi d'informazione in questi municipi a dare notizie che possano essere elemento di turbativa, e si stabiliscono ricompense in denaro per coloro che offrano notizie utili alla cattura di alcuni ricercati.Circa 900 uomini dell'esercito e della policzia nazionale sono stati mobilitati per la ricerca delle armi. Il decreto è fortemente criticato dalle organizzazioni per la difesa dei diritti umani, che vedono in esso un grave rischio di ripresa della repressioe contro i movimenti indigeni e contadini. Sergio Morales, procuratore dei diritti umani, esprime il timore che le forze di sicurezza commettano abusi di ogni sorta le cui vittime non sarebbero certo i narcotrafficanti ma la popolazione civile, come già avvenuto in vari distretti in analoghe occasioni.Analoghe preoccupazioni vengono espresse dal movimento sindacale e da vari organismi della società civile.
Helen Mack, presidente della Fondazione Myrna Mack (vedi alla pagina "collegamenti" del sito) auspica che le operazioni di polizia non nascondano doppi fini, e sottolinea comunque che il recente utilizzo dell'esercito nel Quichè dimostra che esso non dovrebbe essere impiegato in azioni di ordine pubblico.
Pieno, quanto prevedibile, appoggio al decreto del Governo è giunto invece da parte delle fonti ufficiali degli Stati Uniti.

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