ALMENO CENTO COMUNITA' ANCORA SENZA AIUTI. Una denuncia della Procuradorìa de los Derechos Humanos

03 dicembre 2005

3 dicembre - A distanza di quasi due mesi dalle tragiche alluvioni e dall'uragano Stan, la Procuradoria de los Derechos Humanos, organismo parlamentare che ha il compito di occuparsi dello stato dei diritti civili, denuncia che in molte località, almeno un centinaio, la situazione è estremamente precaria e nessun tipo di assistenza riesce ad arrivare in quei luoghi. Le aldeas in queste condizioni sarebbero ubicate soprattutto nei distretti di San Marcos e di Huehuetenango. Il Congresso attiverà un'indagine parlamentare per appurare come stiano realmente le cose e identificare le cause di tale scandalosa realtà. Speriamo che i tempi e i modi dell'iniziativa istituzionale non siano un'ulteriore causa di perdita di tempo, con conseguente ulteriore sofferenza per le popolazioni di quelle comunità.

Uno sciopero di quasi un'intera giornata dei bus di alcune zone della Capitale ha paralizzato ieri la viabilità.
L'oggetto del contendere non era però il rinnovo dei contratti o la richiesta di aumenti salariali, e nemmeno una qualche rivendicazione sullo stato sociale. La protesta è nata come ribellione ai continui fatti di violenza che quotidianamente hanno come teatro proprio gli autobus e come vittime principalmente i loro conducenti.
Sembra che le "maras" (le bande di delinquenti che imperversano in Guatemala) abbiano dato vita a un vero e proprio "racket" degli autotrasporti pubblici. In alcune zone, i conducenti vengono quotidianamente taglieggiati con un "pizzo", con tanto di tariffe a seconda dei percorsi.
L'autista che si rifiuta di pagarlo è sicura vittima di un assalto al suo mezzo, con tutti i rischi per l'incolumità propria e dei suoi passeggeri. I "pandilleros" - dicono gli autisti - sono quelli che impongono la legge, mentre la polizia è latitante.

In arrivo aumenti salariali per tutti i lavoratori: almeno, questo sarebbe il senso di una legge approvata in questi giorni dal Congresso, che stabilisce salari minimi garantiti.
Il problema sarà come farla rispettare, visto che gran parte dei lavoratori opera senza alcun tipo di contratto e viene pagato a giornata.
Non si pensi, fra l'altro, che le cifre stabilite dalla legge come minimi garantiti rappresentino stipendi da favola: si parla di circa 42 quetzales giornalieri per i lavoratori dell'agricoltura (circa quattro euro al giorno, attorno ai cento al mese)e appena di più per gli altri.Numeri ben lontani da quello che servirebbe ad un padre di famiglia per accudire degnamente i suoi cinque, sette, dieci figli... E' prevedibile, inoltre, che la legge troverà l'opposizione dei "finqueros", i datori di lavoro del settore agricolo, che invocano la riduzione del costo del lavoro per entrare in maniera "competitiva" nel "libero commercio" stabilito dal trattato con gli Stati Uniti.

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